qualche volta ho strane sensazioni di impotenza di fronte all'annullarsi della mia volontà di fare. come se non potessi e non fossi in grado di rispettare gli impegni per un non ben specificato motivo insito in un angolino del mio cervello. un modo di essere che non amo e che, chissà perché, viene fuori sempre nei momenti meno opportuni, quando serve dare il massimo, quando serve il giro di vite finale, quello che serra bene tutto e che impedisce crolli improvvisi. è come se una parte di me in realtà volesse vedere che carico è possibile sopportare con i bulloni non serrati, una sorta di sfida in negativo, al contrario...
tutto è stampato a chiare lettere di fronte a me, si tratta solo di inserire qualche freccia e sembra che il mio braccio non si voglia alzare, come bloccato da una forza misteriosa e potentissima. resta lì, immobile e inerte e con lui, intrappolato nella sfera della biro, tutto il sapere stipato nella mia testa.
la fortuna è che questi attacchi di, non so come chiamarli, durano molto meno di quanto serva per far danni reali...almeno nella maggior parte dei casi...e questo rende possibile, con uno sforzo decisamente molto maggiore, salvarsi in calcio d'angolo e ripartire di nuovo.
come sempre, verso una delle tante mete nella nostra strapiena e straarticolata e strameravigliosa vita...
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