martedì 30 novembre 2010

fino ad un certo punto

è tardi, ho tante cose in testa e non so se riuscirò a scriverle come le avevo pensate. 
ritorno ora da una serata incredibile e contraddittoria, almeno per la sottoscritta.
Politecnico "occupato", le virgolette sono d'obbligo a mio avviso visto che buona parte degli studenti non sa, o perlomeno non sapeva fino a oggi, che c'è una piccola delegazione che da qualche giorno dorme in una delle millemila aule del poli.
la serata appena trascorsa è stata organizzata in meno di una giornata da quei volenterosi, assonnati e stanchi ribelli: l'ultima notte dell'università.
dalle cinque del pomeriggio fino a un'oretta fa tra i corridoi del poli e l'aula magna si sono alternati gruppi di studenti/musicisti, vino a prezzo popolare, polenta e salsicce per un reggimento e, in ordine sparso vari protagonisti del mondo della cultura, della musica, dello spettacolo tra cui ha spiccato Salvatore Borsellino. 
una serata che ha visto l'aula magna del poli gremita fino a scoppiare, applausi scroscianti e un fervore e un'attenzione che da tempo non mi capitava di assaporare.
atmosfera perfetta, di quelle che ti infervorano di nuovo, che ti fanno tornare al liceo, a quando ancora credevi davvero che la tua occupazione avrebbe potuto cambiare le cose, a quando...a quando ancora qualche illusione l'avevi...
è stato bello per un attimo credere che forse ancora una speranza c'è, credere che forse dentro di te non sei del tutto disillusa, credere che se ne dovrebbero andare tutti quegli stronzi che hanno reso questo paese uno schifo e non tu che alla fine qui ci staresti molto bene se potessi intravedere un minimo di futuro da qualche parte...
è stato bello poter riassaporare quella sensazione e condividerla con tante persone, perché stasera di persone ce n'erano e ce n'erano tante!
...
solo che ogni bella serata prima o poi deve finire
e quindi torni alla realtà, un po' come quando guardi "vieni via con me", ti prende ti trascina ti fa perdere nelle parole e poi ad un certo punto arriva la pubblicità e ti riporta al mondo quotidiano fatto di poca cultura e tante cose.


assemblea
domani corteo e comincia l'organizzazione
come blocchiamo qui come blocchiamo là con cosa con chi in quanti da una parte in quanti dall'altra ma blocchiamo ma non blocchiamo ma partiamo ma non partiamo ma chiudiamo tutti fuori ma si può fare ma non si può fare ma siamo pochi ma siamo abbastanza ma come ma perché ma percome ma la colla ma i lucchetti ma ci perdiamo il corteo ma dobbiamo bloccare la città ma dobbiamo bloccare gli studenti i baristi i professori ma no ma si ma no ma forse non lo so????


sono tornata a casa


tra qualche ora mi alzerò di nuovo, probabilmente andrò al corteo a vedere come si evolve la situazione, purtroppo però la mia disillusione è già tornata 
perché non siamo più al liceo, siamo cresciuti, siamo intelligenti e svegli ma forse non abbastanza per concepire qualcosa di nuovo, per capire che non si può pensare di bloccare/chiudere/rallentare la didattica perché non siamo abbastanza e perché non risolveremo niente, di nuovo...e di nuovo ci prenderemo un bel calcio nel culo o magari qualche manganellata che va tanto di moda oggi...


ci hanno già fregato abbastanza e non so se ho la forza di impegnarmi ancora, solo per ottenere di venir fregata ancora di più...
odio questo stato d'animo ma riesco a farlo sparire solo per brevi lampi...


mi sono un po' persa, comincia ad essere veramente tardi e forse è meglio se la chiudo qui con una promessa di aggiornamento a domani ma soprattutto con un saluto al per sempre grandissimo Mario Monicelli...











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