mercoledì 14 aprile 2010

growup

è arrivata una telefonata poco fa, una telefonata dell'amica di sempre, dell'amica alla sex&the city, di quella con cui parli e hai parlato di tutto senza censure.
una telefonata come tante, pensavo, finché, appena riattaccato mi sono resa conto di quanto le cose stiano velocemente mutando.
mi ha parlato di una proposta di lavoro, nuova e inaspettata, arrivata oggi a quattro giorni dalla sua laurea.
mi ha parlato di un'azienda di traduzioni in crescita, di uno stipendio, di 50 km al mattino e 50 alla sera, di un profilo professionale...
e pensare che aveva il terrore di non saper dove sbattere la testa appena finiti gli studi.
e lì, mentre la ascoltavo contenta e attenta, mi è piombato addosso come un leggiadro macigno il nostro diventare adulti, il nostro non poter più nasconderci dietro i libri e le paghette dei genitori, il nostro dover trovare una strada che sarà nostra e solo nostra e che inevitabilmente ci porterà lontano da quello che eravamo e da chi avevamo accanto...
la strada che in fondo mi ha portato qui, anche se i libri e le "paghette" le ho ancora...
mi trovo spaesata e al tempo stesso entusiasmata da tutto questo cambiare veloce.
la strada che ho scelto mi piace e le opportunità ora sono molte, ma se mi fermo a pensare a tutti quei momenti passati a sragionare su vestiti e sesso, su libri e paranoie, su politica e viaggi fatti e da fare, avvolte da nuvole di fumo e vapori di birra non posso non mettere in pausa e tornare indietro 10, 100, 1000 volte per riassaporare di nuovo la perfezione di certi attimi.


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